giovedì 12 maggio 2016

Presentazione del libro "Una capra e due pagnotte" a Venezia

Assieme a  Venezia Cambia 2015 e ospitati presso la sede del PD "G. Levorin", in campo Santa Maria Formosa a Venezia, abbiamo il piacere di presentare il 18 maggio alle ore 18.00 il libro "Una capra e due pagnotte", racconti della memoria Ucraina e dell’Holodomor, il genocidio ordinato da Stalin scritto da Tamara Senchuk ed edito da Armando Siciliano; Giampietro Pizzo introdurrà l'incontro e presenterà l'editore e l'autrice; l'editore Armando Siciliano, per l'occasione proveniente dalla Sicilia, inizierà a illustrare l'opera assieme alla stessa autrice Tamara Senchuk che, immigrata in Italia, vive da circa 16 anni nella Città Metropolitana di Venezia divenendo nel tempo persona di riferimento sia per le numerose immigrate Ucraine, e quelle in genere provenienti dall'ex Unione Sovietica, che svolgono mansioni lavorative in Italia specialmente come assistenti familiari (badanti), sia per essersi sempre interrelata con le Amministrazioni Pubbliche locali per la mediazione e risoluzione di eventuali problematiche inerenti l'immigrazione e l'integrazione. Tamara Senchuk è nata nel 1962 in Sloboganschyna (Ukraina Livo- beregna), figlia di Oleksiy, apicoltore, e Nina, sarta. Da loro, dai nonni, da zii e zie, dai vicini e dall’atmosfera nella quale è cresciuta ha ereditato un amore immenso verso la Natura, Entusiasmo, Umiltà, Generosità, Creatività e Manualità che riempiono la sua vita. Ha tre figli: Marina, Oksana e Andrea.
In Ucraina si dice: «Primo bambino è ultimo giocattolo. Primo nipote è davvero primo bambino». Purtroppo i nipoti, Demid e Ivan, sono cresciuti senza di lei perché 16 anni fa ha preso la decisione di emigrare in Italia.


Copertina del libro "Una capra e due pagnotte"
Il libro parla del villaggio dove è nata e cresciuta l'autrice immigrata dall'Ucraina direttamente in Italia nel 2001 per le conosciute ragioni che hanno portato soprattutto migliaia di donne a lasciare il neonato Stato libero dell'Ucraina dopo la disintegrazione dell'Unione Sovietica ed il conseguente tracollo economico. Ha fondato ed è tuttora presidente dell'Associazione Ucraina Più che ha operato e opera a Venezia, a Mestre ed ha soci in tutt'Italia. Qualche parola dell'autrice: "Storie che mi raccontavano i miei nonni e miei genitori. 6 racconti sono dedicati a Holodomor - la tragedia procurata dall'allora Dirigenza dell'U.R.S.S. negli anni 1932-33. Dopo storie anche divertenti di mia famiglia. C’è un unico racconto sull’immigrazione"
L'editore è Armando Siciliano, che particolarmente lavora direttamente con gli autori e dedica molto al recupero della memoria - tradizioni, ricette, usanze. E' già venuto a Mestre dove con la collaborazione di Tamara ha organizzato la presentazione dei libro "Vite annegate " di Roberto Rapisarda che parla di Lampedusa e della tragedia degli immigrati. Per info: www.armandosicilianoeditore.it

venerdì 5 dicembre 2014

Sostenibilità ambientale e risparmio energetico a cura di Cinzia Giovine

Come Associazione Fondamente il 19 novembre 2014 abbiamo organizzato presso la  Casa dei Mori un incontro con Cinza Giovine sui temi della sostenilità ambientale e del risparmio energetico, temi attualissimi e molto correlati tra loro che coinvolgono tutta l'Umanità per le ricadute positive che ci sarebbero se ci fosse una notevole e drastica inversione di tendenza rispetto a quanto stiamo vivendo sino ad oggi.
Cinzia Giovine, architetto e designer libera professionista dal 1980 al 1993, ricercatrice sui temi della storia e critica del design, arte e architettura nel set-design, in Canada, Germania e U.S.A. dal 1992 al 1998, dal 2005 lavora ed esercita nella Pubblica Amministrazione, attualmente nei LLPP, settore Edilizia Scolastica del Comune di Venezia, sulla riqualificazione energetica degli edifici e sulla bioarchitettura. E' interessata ad introdurre i temi dell'energia e dell'orizzonte produttivo implicato, della riqualificazione energetica a costo zero per gli edifici della P.A. e di quello che si potrebbe fare anche nell'edilizia privata.
Riportiamo con piacere e interesse il testo intero della sua relazione:
"La Sostenibilità ambientale è una qualità dell’azione umana dalla quale non è più possibile prescindere e sono ineludibili le ragioni che devono spingerci ad assumerla come quadro di riferimento per i settori gestionali della società contemporanea.

La Sostenibilità è strettamente legata al risparmio energetico ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Ma come si origina questa connessione? Come realizzare le une per sostenere l’altra?
Da queste domande prende spunto la riflessione che dà vita a questo incontro per condividere informazioni e riflessioni con un percorso tematico delineato attraverso tre temi che sono stati selezionati tra i tanti possibili, ovvero:
·         Concetti cardine presenti in due fondamentali direttive europee recentemente recepite dalla normativa italiana
·         Realizzazioni concretizzate attraverso il rapporto tra risparmio programmato assunto come risorsa finanziaria: due esempi nel settore pubblico, il PAES del Comune di Venezia e l’EPC della Provincia di Milano, ed un esempio nel privato, quello di un tassista romano.
·         Benefici economici del vede pubblico come infrastruttura, la visione della L.10/2013
 L’energia non è fine a se stessa, ma è il mezzo di cui ci avvaliamo per costruire e usare beni, siano essi la nostra casa e la sua climatizzazione, utensili, mezzi di trasporto, di comunicazione, ecc. Tradizionalmente, la produzione di energia deriva da fonti fossili, attraverso un processo di combustione che, però  è anche causa delle emissioni di gas climalteranti in atmosfera.

I gas serra sono sempre stati presenti in natura, ma l’aumento delle immissioni derivanti dalle attività umane degli ultimi sessant’anni ha visto un’escalation senza precedenti. E senza precedenti sono gli effetti in termini di alterazione del clima e inquinamento con ricadute negative su tutto l’ecosistema, il quale include la nostra salute.  
In altre parole, la quantità di CO2 che viene prodotta causato dal nostro stile di sviluppo, va ben oltre la capacità di neutralizzazione che potrebbe essere messa in atto da processi naturali, come ad esempio quello della fotosintesi clorofilliana. È così che i gas serra, ed in particolare la CO2 si accumulano producendo le alterazioni di cui si diceva.

L’abbattimento delle emissioni di CO2 in atmosfera è urgente e può trovare un positivo  innesco nell’azione combinata di minor richiesta di energia e di produzione di energia a emissioni zero, ovvero con ricorrendo alle fonti rinnovabili.

Allo stato dei fatti, le prime domande che vengono in mente sono: cosa è possibile fare?
Quali i mezzi finanziari per attuare azioni positive?

Partiamo dallo stato dell’arte della normativa, ovvero focalizzando ciò che è consentito fare. In particolare su due direttive europee e sui principi a queste sottesi.

Stiamo parlando della direttiva 2010/31, detta anche pacchetto energia 20-20-20, e della successiva direttiva 2012/27 naturale integrazione e perfezionamento della prima. Preciso che entrambe sono già state recepite dalla normativa italiana[1].

Entrambe le direttive pongono l’obiettivo della graduale dismissione delle fonti fossili  per la produzione di energia, mediante impiego sempre più ampio di tecnologie che impieghino fonti energetiche rinnovabili. Unitamente a ciò, l’impegno di tutti gli Stati mambri dell’Unione deve prevedere anche l’adozione di sistemi produttivi e di consumo energeticamente efficienti.
La prima direttiva ci informa che gli edifici sono responsabili del 40 % del consumo globale di energia nell’Unione, pari al 36% delle emissioni nocive. E che la prospettiva di espansione del settore implica maggiore richiesta di energia. Nel 2020 il traguardo sarà:
1) la copertura del 20% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili;
2)la riduzione del 20% delle emissioni dannose ponendo come livello di confronto quelle relative al 1990

L’obiettivo posto è quello di allinearsi a quanto indicato nel Protocollo di Kyoto e agevolarne l’attuazione.

Se consideriamo che già oggi è possibile ottenere edifici a bilancio energetico quasi zero a zero, capiamo le potenzialità insite nel risparmio energetico al fine di ridurre le emissioni nocive.

Fonti della Regione Lombardia indicano, ad esempio, che ogni kWh elettrico generato con l’impiego di fonti fossili provoca l’immissione in atmosfera di 0,4332 Kg di CO2. Se rapportiamo questo dato allo schema dei consumi abbinato alle classi energetiche degli edifici, possiamo rilevare che tra la classe energetica A e la classe energetica G può intercorrere una differenza di immissioni di CO2 non inferiore a 700 Kg di CO2 annui[2] per ogni unità abitativa ipotizzata di 100 mq.

La stessa direttiva, prescrive anche che le nuove costruzioni dovranno essere a bilancio energetico quasi zero entro il 2020 per i privati ed entro il 2018 per l’edificazione patrocinata dalla Pubblica Amministrazione.

La direttiva 2012/27  sposta al 2050 il limite temporale ma alza il livello degli obiettivi fino a prevedere produzione di energia elettrica a livello comunitario a zero emissioni e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare della PA centrale ad un ritmo del 3% annuo[3]. Alla PA è esplicitamente assegnato un ruolo guida e di esempio.

A supporto delle azioni previste dalla normativa, al fine di sistematizzare la materia e produrre dei database omogenei a livello comunitario sono stati adottati degli strumenti di indagine quale è quello della diagnosi energetica. Questa indagine, strumentale alla redazione dell’attestato di prestazione energetica per ogni unità immobiliare/edificio soggetto a transazione commerciale, vendita o locazione, diventa anche l’avvio di una complessa operazione di creazione di database nazionali per monitorare lo stato di fatto del patrimonio edilizio da un punto di vista energetico.

Ed ecco che passiamo al secondo punto, quello che riguarda il cosa è già in atto rispetto a queste indicazioni  normative. Cominciamo con due esempi relativi a due Enti Pubblici, il Comune di Venezia e la Provincia di Milano.

Nel 2008 la Commissione europea promuove il Patto dei Sindaci, un impegno per la promozione di tutte le azioni collegate ad una politica della risparmio energetico, della produzione di energia da fonti rinnovabili, finalizzati all’abbattimento di gas climalteranti.
L’adesione implica la redazione di un Piano di azione per l’impiego di energia sostenibile e la realizzazione di opere e provvedimenti indirizzati all’efficienza energetica.

Il Comune di Venezia aderisce al Patto dei Sindaci nel 2011 e l’anno successivo approva il proprio PAES il quale ha caratteristiche ben precise, prima fra tutte la scelta di inserire azioni già previste nel programma dei LLPP al fine di conseguire con la massima certezza il mantenimento all’impegno di realizzazione delle azioni stesse.

Il PAES raccoglie in cinque schede una serie di progetti realizzati dalla PA e da altri soggetti cointeressati nell’obiettivo posto, ovvero: ridurre del 20%, sulla base dei dati del 2005, le emissioni di CO2 al 2020. Queste le azioni:

1 F.R.E.E.: FONTI RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICA
Realizzata mediante installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di edifici pubblici e privati, centrale a biomassa (rigenerazione, realizzazione Veritas), anche LL su involucri edilizi (Isola della Certosa)
2 P.U.R.E.: PIANIFICAZIONE URBANISTICA E REGOLAMENTO EDILIZIO
Integrazione al Regolamento edilizio, non ancora adottato
3 MO.VE.: MOBILITÀ SOSTENIBILE PER VENEZIA
In fase di esecuzione con biciplan-bikesharing, tram, car sarin, ecc.
4 L.I.VE.: LUCE ED ILLUMINAZIONE EFFICIENTE PER VENEZIA
In fase di esecuzione nell’ambito del contratto di gestione energetica sezione illuminazione
5 IN.FO.: INFORMAZIONE E FORMAZIONE
In fase di esecuzione mediante AGIRE

Le tonnellate di CO2 inventariate su base dati anno 2005 risultano essere 1.494.744 per anno. Le azioni sopra elencate consentono di prevedere al 2020 un abbattimento annuo di 338.393 t  di CO2  corrispondente ad oltre il 22%.

Ad esempio, per l’azione 4, con una gara ad aggiudicazione di offerta economicamente più vantaggiosa, nel 2012 è stato stipulato un contratto di nove anni per l’illuminazione pubblica che prevedeva un canone annuo di 6.700.000,00 € al’interno del quale oltre alla gestione veniva chiesto alla ditta esecutrice il rinnovo di tutti i corpi illuminanti con altri a tecnologia led. La ditta aggiudicatrice ha avviato immediatamente la miglioria richiesta. In questa maniera il consumo di 24.500.000 kWh/anno è stato abbattuto di circa il 24%, diventando di 18.500.000 kWh/anno. L’operazione è stata eseguita a intero carico del gestore che si ripaga dell’investimento mediante il canone. Ovvero, sulla base dei consumi è stato calcolato un canone di gestione degli impianti (consumi e manutenzione). In altre parole, i lavori volti al risparmio energetico sono stati finanziati con l’utilizzo delle somme non spese derivanti dal risparmio programmato. Inoltre, il beneficio del risparmio oltre che in termini economici rispetto alla manutenzione, ha conseguito anche una consistente riduzione di emissioni di CO2.

Sempre in ambito PAES, si sviluppa l’azione coordinata dalla Provincia di Milano, la quale ha coordinato l’efficientamento di 98 edifici pubblici, in prevalenza scuole, di proprietà di 16 Comuni dell’hinterland milanese, tutti aderenti al Patto dei Sindaci.

L’investimento, completamente a carico di un consorzio di imprese costituito da quattro Energy Service Companies (ESCOs), Olicar, Carbotermo, Evolve e PrimaVera, ammonta a 13 Milioni di euro e prevede l’isolamento degli involucri edilizi, la sostituzione degli impianti termici ed elettrici con l’adozione di Micro-Cogeneratori e Pompe di Calore, la realizzazione di impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria, la gestione degli impianti tramite telecontrollo.
Il risparmio annuale garantito dalle ESCOs è di oltre 1,3 milioni di Euro, pari al 35% rispetto ai costi attuali, dei quali il 5% resterà fin dal primo anno di concessione nelle disponibilità dei Comuni, in termini di riduzione di spesa a valere sui bilanci comunali.
Il finanziamento delle opere è assicurato da un prestito agevolato della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) erogato direttamente alla Esco. Il meccanismo contrattuale consentirà di ripagare il prestito alla BEI con la quota prevalente dei risparmi che si otterranno con gli interventi di riqualificazione energetica. Alla conclusione del contratto che durerà 15 anni, il 100% del “risparmio” sarà di competenza dei Comuni.

Il meccanismo contrattuale è relativamente semplice: a fronte della riqualificazione energetica degli edifici e della loro gestione, il Comune da una parte paga direttamente il combustibile e l’energia elettrica e dall’altra parte corrisponde alla Esco un Canone che viene stabilito di anno in anno sulla base di un cosiddetto “Saldo di Periodo”. Se il Risparmio Energetico Effettivo è minore del Risparmio Energetico Garantito, il Comune tratterrà la differenza dal Canone; nel caso contrario e auspicato in cui il Risparmio Effettivo sia maggiore del Risparmio Garantito, i maggiori benefici conseguiti saranno ripartiti tra il Comune e la Esco.
I Comuni usufruiscono comunque di uno sgravio di bilancio del 5% del risparmio garantito per tutta la durata della concessione tramite la sottoscrizione da parte della ESCO di un Performance Bond, ovvero di un’assicurazione sulle prestazioni degli interventi di riqualificazione energetica.
Anche i criteri di aggiudicazione delle concessioni sono innovativi e ricalcano le linee guida
sviluppate dall’Agenzia per l’Energia di Berlino e ampiamente diffuse in Germania e in Austria.

Infine, grazie ai Fondi del programma di Assistenza Tecnica ELENA (European Local Energy Assistance) è stato possibile disporre di uno dei più affermati Advisor tecnico/legali a livello italiano, lo studio Gianni, Origoni & Partners, per l’assistenza alla redazione della documentazione di gara e per la gestione degli eventuali contenziosi[4].

Infine un ultimo esempio, l’azione di un privato cittadino un tassista romano, il quale ci spiega come affrontare un investimento volto al risparmio energetico, utilizzando per la risorsa finanziaria derivante dal risparmio programmato.
Lo scorso 25 luglio Giuliano Ferrara sul Foglio pubblica un articolo dal titolo “Il paradigma del tassinaro” in cui si parla di come un giovane e sveglio tassista, abbia singolarmente affrontato il doppio tema del risparmio energetico e del’abbattimento della CO2 per il proprio taxi provvedendosi di un’auto con motore ibrido. Interpellato dal giornalista, il giovane tassista con entusiasmo afferma che “il risparmio è eccezionale. Esercitare la professione gli costa, per la parte decisiva dell’alimentazione del motore in città, esattamente la metà. E con quel risparmio intorno ai 300 €, lui ci paga le rate dell’auto ibrida. Il mezzo di produzione del reddito in regime di autorizzazione o licenza se lo paga con l’aumento del reddito disponibile derivato dalla natura tecnologica innovativa del mezzo.”

Il principio sul quale vorrei attrarre l’attenzione è proprio questo, la capacità finanziaria insita nel risparmio programmato al fine di realizzare progetti di efficientamento energetico, che, a conti fatti, è applicabile a qualsiasi azione legata al risparmio energetico.
Brevemente, l’ultimo argomento riguarda la nuova legge per il verde pubblico L10/2013 della quale elenco brevemente solo alcuni concetti:

1 il verde pubblico non deve essere più considerato capitolo di spesa, ma infrastruttura fatta di capitale naturale dai molteplici benefici economici e di risparmi.

Ad esempio la mitigazione dell’inquinamento atmosferico per l’effettiva rimozione degli inquinanti atmosferici per assorbimento da parte delle foglie, la termoregolazione e mitigazione dell’effetto isola di calore urbana, la mitigazione dell’inquinamento acustico, la regolamentazione del ciclo delle acque, la minore spesa a livello sanitario per danni da inquinamento alla salute pubblica. Consiglio la lettura della “Relazione annuale 2013” redatta dal Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, la quale è parte integrante della L. 10/2013.

Concludo riportando il grafico del NOAA[5] sull’andamento dell’accumulo delle emissioni di CO2. Le misurazioni e i confronti sono stati possibili grazie agli studi eseguiti su campioni di aria dei vari periodi esaminati e trovata  intrappolata nella neve stratificata sui ghiacciai[6].


(traduzione alla nota 6) Le modifiche anteriori al 1978 per le concentrazioni di CO2 gas serra equivalente basano sulle misurazioni continue delle stesse e riportate nel diagramma. Le misura anteriori al 1950 sono tratte da D. Keeling [Keeling et al., 1958], mentre quanto trovato nelle nevi accumulate nei ghiacciai è tratto da [Machida et al., 1995, Battle et al., 1996, Etheridge, et al., 1996; Butler, et al., 1999]. La CO2 equivalente misurata in ppm (parti per milione) è la combinazione di concentrazione di CO2 radiazioni prodotte  dai vari gas serra nel corso del loro periodo di permanenza in atmosfera."
                                                                                                           Cinzia Giovine





[1] Il Dlgs 63/2013, convertito in L 90/2013 ha recepito la direttiva 2010/31. Il Dlgs 102/2014 ha recepito la direttiva 2012/27.
[2] La classe energetica A prevede un consumo < 30 Kwh/mq annuo = < 3 litri gasolio-mcgas/mq annuo.
La classe energetica G prevede un consumo > 160 Kwh/mq annuo = > 16 litri gasolio/mq annuo.
In pratica posto che 1 mc di gas costi 1 € e che la combustione di 1 mc di gas metano produca  0,45 kg di CO2, un appartamento di mq 100 in classe A, per la climatizzazione inverno, ha un costo su base annua pari a circa € 300 ed immette in atmosfera  160 kg di CO2
Lo stesso appartamento in classe G per le stesse prestazioni ha un costo di € 1.600, e immette in atmosfera circa 800 kg di CO2.

[3] In Italia, le nuove costruzioni devono, quindi, rispondere agli standard normativi messi a punto negli ultimi anni (50% produzione di acqua calda sanitaria FER DLgs 28/2011 e classe energetica minima dell’edificio pari a “C” DM 26-9-2009), ma anche le ristrutturazioni importanti (25% della superficie lorda) comportano che l’edificio sia sottoposto ad interventi di efficientamento energetico.

[4] Per maggiori dettagli si veda l’articolo “Aggiudicato il primo Contratto in Italia per il Risparmio Energetico degli Edifici Pubblici con Garanzia di Risultato” pubblicato a cura dell’unità di progetto diretta dal Settore Energia in collaborazione con il Settore Appalti della Provincia di Milano. Dirigente di riferimento a capo del progetto ing. Sergio Zabot.
[5] (NOAA – Natioanal Oceanic & Atmospheci Administration – Research)

[6] Pre-1978 changes in the CO2-equivalent concentration and AGGI (Annual Greenhouse Gas Index) based on the ongoing measurements of all greenhouse gases reported here, measurements of CO2 going back to the 1950s from C.D. Keeling [Keeling et al., 1958], and atmospheric changes derived from air trapped in ice and snow above glaciers [Machida et al., 1995, Battle et al., 1996, Etheridge, et al., 1996; Butler, et al., 1999]. Equivalent CO2 atmospheric amounts (in ppm) are derived with the relationship between CO2 concentrations and radiative forcing from all long-lived greenhouse gases.



domenica 30 novembre 2014

"Mozart e Magdalena" un grande romanzo storico

L'associazione Fondamente ha avuto l'onore ed il piacere di presentare presso la sua sede a Venezia una grande opera di Gabriella Bianco, scrittrice, sceneggiatrice, studiosa, ricercatrice e direttrice di vari Istituti di Cultura Italiani all'Estero, un autentico romanzo storico, un drammatico romanzo d'amore in cui la struggente storia d'amore vissuta da Magdalena Pokorny in Hofdemel per il suo grande e geniale maestro Wolfgang Amadeus Mozart avvince ed ha un notevole effetto catartico e terapeutico degno delle più grandi tragedie. Gabriella Bianco tratta di questo amore incondizionato con grande perizia contestualizzando il tutto nei precisi e dettagliati eventi degli ultimi 3 anni di vita di Mozart, con un'intensa e illuminante indagine introspettiva sui sentimenti e le fortissime emozioni che animano i suoi personaggi e che a loro volta influenzano e si evocano con forza nell'animo anche dei meno appassionati lettori. In questa sede l'autrice ha anche raccontato come attraverso le sue ricerche in mezzo Mondo e attraverso le testimonianze dirette di una sua amica erede e postera parente di Magdalena Pokorny sia riuscita a svelare verità sulle cause reali della morte di Mozart che sinora non erano venute compiutamente alla luce. E' un libro scritto bene, scorrevole che non stanca mai, anche a livello di racconto cinematografico che meriterebbe la consacrazione in un grande film a Hollywood. Alla fine del video vi è un recitativo su musiche Mozartiane della giovane, bella e sensuale Giulia Saya che interpreta con freschezza e autenticità alcuni passi dei sentimenti vissuti e descritti di Magdalena. Interviene anche l'erudito e grande cultore dell'arte in tutte le sue forme Franco Zannini che si complimenta in maniera entusiasta con Gabriella Bianco. Ringrazio Gabriella per avermi dato l'opportunità di leggere e introdurre il suo romanzo. Auguri e alla prossima.
P.S.: alcuni volumi del romanzo sono a disposizione presso la Casa dei Mori. in campo dei Mori a Venezia.
 Vito Simi de Burgis


Di fronte al teatrino della politica, la Città non può far finta di niente

Sono passati ormai alcuni mesi dal “terremoto” del 4 giugno, ma gli esiti  della larga coalizione Orsoni & Co. sono purtroppo ancora in azione.
E’ all’opera la sfiducia corrosiva nei confronti di una democrazia locale sotto scacco, dove i cittadini si convincono, giorno dopo giorno, che nulla sia davvero riformabile, che i problemi reali della Città siano irrisolvibili.
E’ all’opera una gestione commissariale  (arrogante e/o inconsapevole ?) che un giorno pensa, col Documento Direttore Arsenale, di non toccare le concessioni “illegittime” della passata Giunta (in quel pezzo urbano unico da cui potrebbe ripartire una nuova storia veneziana, capace di ridare forza e vita a una Città sotto assedio), e il successivo smonta interi pezzi della memoria cittadina (è questo il caso della messa in vendita del primo stralcio di Villa Hériot), proseguendo sulla via della svendita patrimoniale della passata Amministrazione ancora all'opera in Comune con la "sua" dirigenza.
E’ in atto un’operazione soporifera da parte di una coalizione politica – uscente ma magicamente ricostituita - che vuol convincere tutti noi che nulla è successo, che basterà qualche piccola correzione, qualche volto nuovo, e tutto, magicamente, tornerà come prima. Perché: tutto cambi perché nulla cambi.
E’, infine, all’opera un’operazione, che potremmo ribattezzare, senza tanta fantasia, “mani sulla Città” (ve lo ricordate il bellissimo e tristissimo film di Francesco Rosi sul sacco di Napoli?), da parte di due padroni delle ferriere – il primo al Porto, Paolo Costa, e il secondo all’aeroporto, Enrico Marchi – che ostinatamente cercano di rendere impossibile il governo del Comune e del suo territorio. Lo fanno – il primo con il Contorta e il secondo con il Master Plan 2021 su Tessera – per far sì che domani, cioè dopo le elezioni della primavera 2015, sia nei fatti impossibile tornare indietro, tornare cioè a un governo vero della Comunità. Questi signori parlano di sviluppo ma preparano il disastro ambientale; parlano di turismo ma ipotecano la futura salvaguardia della Laguna di Venezia.
Di fronte a tutto questo, non abbiamo molte scelte. Possiamo solo mobilitare la Cittadinanza. E’ una via obbligata per rimettere in piedi una Politica che sia all’altezza delle questioni e delle sfide, ormai improrogabili, che abbiamo dinanzi.
La scelta è chiara: da una parte il fronte della conservazione, composto da piccoli e grandi interessi chiusi nella loro miope difesa, interessi tesi solo a riprodursi, ancora un po’, il più possibile; dall’altro,  ci sono i cittadini - sia come individui  singoli sia come associazioni attive e diffuse - i quali sperimentano quotidianamente un insopportabile stato di degrado, di sofferenza e di frustrazione. E’ a questa parte, vera e sana, che vorremmo parlare, dicendo, semplicemente e pianamente: guardate che possiamo ancora reagire, che possiamo ancora reinventare un’idea seria e utile di Città, perché siamo in tanti che  non vogliamo arrenderci, perché siamo in tanti ad avere idee, competenze e risorse per reagire.
Ma per ridare speranza alle forze del cambiamento, bisogna che la partecipazione sia il metro di misura di ogni politica futura. Occorre mettere in campo una mobilitazione ampia, inedita e orizzontale, durante la prossima campagna elettorale, per alimentare un confronto autentico, senza infingimenti, che obblighi le forze della conservazione (che non hanno colore: stanno a destra, al centro e a sinistra) a rimettersi in questione. Sia chiaro, i partiti veneziani da soli non lo faranno. Solo se li obbligheremo con un’ampia e convinta mobilitazione, si vedranno costretti.
Le forze del rinnovamento non chiedono “permesso” ma rendono necessario il cambiamento, anche a chi,  fino all’ultimo, si oppone al rinnovamento, alla rinascita di una comunità che non ne può più.

Giampietro Pizzo


Venezia Cambia 2015

martedì 23 settembre 2014

Franco Zannini e le sue Opere: introduzione di Saverio Simi de Burgis



L'Associazione Fondamente (www.gruppoculturapolitica.blogspot.com) ha inaugurato presso la Casa dei Mori in Campo dei Mori a Venezia la mostra "Opere" di Franco Zannini: introdurranno Saverio Simi de Burgis insegnante di storia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e Vito Simi de Burgis socio dell'Associazione Fondamente.
Oltre ad ammirare le sue opere, è stata una vera e propria lezione sull’arte, le sue rappresentazioni e la storia dell’arte, tenuta sia con l’introduzione di Franco Zannini, che con la presentazione di Saverio Simi de Burgis che ha intessuto e inserito le opere di Franco Zannini nel contesto della produzione dei pittori del 900 in particolare con atmosfere tipiche Veneziane.
Franco Zannini oltre ad essere giurista ed esperto in antropologia e psicanalisi forense, conosciuto studioso e uomo di cultura, è anche valido, appassionato e apprezzato pittore sin dall'adolescenza: i suoi dipinti di paesaggi e di simboli sono rappresentati nei suoi quadri in ampie oniriche visuali e visioni evidenzianti elementi di contrasto tra la vita pubblica e la vita privata con persone spesso raffigurate con volti e sguardi turbati; una mostra di quadri comunicanti intense emozioni e inviti a soffermarsi e pensare, oggi più che mai attuale. Bellissimi e molto suggestivi i paesaggi rappresentati.
Sue opere sono tuttora visibili oltre che a Venezia anche a Parigi e a New York dove Franco ha esposto in anni precedenti.
E, a proposito di Venezia, valorizziamo le competenze e i meriti dei suoi cittadini spesso più famosi e dacantati all'Estero che in Patria: "nemo propheta in patria" non è sempre vero, anzi...
Vi suggerisco per maggiori dettagli e per visualizzare almeno alcuni quadri di Franco in anteprima, di vedere la videoregistrazione incorporata, e soprattutto visitate la mostra aperta usualmente dalle 18.00 alle 20.00 nella sede di Fondamente presso Campo dei Mori a Cannaregio, Venezia (eventuale contatto email: fondamente@gmail.com).
Vito Simi de Burgis





martedì 26 agosto 2014

Salvare Venezia

La Città di Venezia è ormai espropriata. 
Due poteri negativi e autoreferenziali controllano il destino di un'intera comunità.  Due poli, l'Aeroporto e il Porto, nati come funzione pubblica al servizio di un miglior sviluppo territoriale e sociale sono ormai diventate mere strutture di interesse privato. Perché tutte le loro scelte rispondono a questa logica.
A capo di questi poteri ci sono due persone, con storie e percorsi certo molto diversi ma accomunate oggettivamente da un medesimo destino e dal medesimo binomio: potere e denaro. 
Il primo, Paolo Costa, ex-sindaco ed ex-ministro, detta legge sulle acque e sulla Laguna; il secondo, vecchio sodale di Galan e Ghedini, Enrico Marchi, domina sulla terraferma.
Non si tratta di illazioni. Le prove sono a portata di mano e la recente cronaca giornalistica ne dà un'amara conferma.
Paolo Costa ha fatto approvare, da un governo supino alle sue volontà, la costruzione di un Canale di navigazione, il Contorta-Sant'Angelo, assurdo e che, semmai realizzato, coinciderebbe con la letterale distruzione della Laguna di Venezia.
Enrico Marchi, dopo essersi impossessato totalmente di SAVE (con il beneplacito della Regione, della Provincia e del Comune di Venezia che hanno messo in vendita per una manciata di lenticchie le loro quote pubbliche), detta legge al Ministero delle Infrastrutture (Lupi), all'ENAV e alle Ferrovie dello Stato.
Tutto questo non è frutto della furba abilità di due manager; no, tutto questo è frutto di una Politica incapace e prona ai loro interessi. Una Politica che a Roma come a Venezia ha assecondato i loro interessi; una Politica che ieri ha avallato gli interessi del Consorzio Venezia Nuova di Mazzacurati e oggi ripete il reato approvando i progetti di Costa e di Marchi.
Una politica fatta da persone senza alcuna visione, senza competenze, e, soprattutto, senza valori civici.
Ora, o noi cittadini metteremo fine con la nostra volontà e con il nostro voto a tutto questo, oppure Venezia e la sua Storia saranno destinate a un tragico e triste epilogo.
Qualcuno, da tempo, si augura che la Magistratura intervenga e sveli (del resto, non ci vorrebbe molto!) le azioni illecite di questi signori. Ma delegare alla Magistratura questa azione riparatrice e risanatrice non basta, e non è giusto.
Solo una Comunità determinata e organizzata cambia davvero il proprio Destino.
Dipende solo da noi.

Giampietro Pizzo

giovedì 10 luglio 2014

Sulla lettura e interpretazione dei volti umani

Qui di seguito la videoregistrazione dell'incontro svoltosi presso la Casa dei Mori effettuato con Vito Simi de Burgis che ha condotto un'introduzione scientificamente più appropriata e attuale alla lettura, allo studio ed interpretazione dei lineamenti e delle fattezze dei volti umani, quella che comunemente viene denominata Morfopsicologia termine coniato dallo psichiatra e studioso dott. Louis Corman.
Vito Simi de Burgis:
"La fisiognomica, ma soprattutto la morfopsicologia è una materia, uno studio che mi è sempre interessato e che secondo me al giorno d’oggi andrebbe ripreso e approfondito in maniera più diffusa e cosciente in quanto credo che possa costituire un valido aiuto come griglia interpretativa dell'essere umano attraverso un' idonea osservazione e “codifica” di alcuni "segni"  di un volto.
Con una esplorazione di un volto umano, che deve essere assolutamente scevra da qualsiasi giudizio morale ed etico, possiamo essere in grado di intuire, evidenziare e distinguere non solo alcuni approcci comportamentali che altrimenti, solo ascoltando e/o esaminando discorsi e parole, ci possono sfuggire e/o ingannare, ma anche la reattività, la riflessività, la tonicità, l'atteggiamento affettivo, la perseveranza, la predisposizione ad un atteggiamento più attivo o più passivo nei confronti degli avvenimenti, la facoltà di concentrazione e/o di avere una notevole o ridotta/concentrata ampiezza di coscienza, e per finire l'energia di base che un individuo possiede e che viene più o meno utilizzata nel corso della vita a seconda delle stimolazioni che  gli provengono dall'ambiente esterno più o meno favorevole in cui vive: in sostanza il volto umano non è solamente frutto dell'eredità genetica di un umano, ma si modfica e assume nel tempo a partire dalla nascita sino alla vecchiaia, assumendo ed evidenziando segni che senz'altro sono il risultato di forze che possono esprimersi sia sinergicamente,  che in opposizione a quelle che potrebbero essere le nostre più intime aspettative e profonde esigenze.
Forze che sono di espansione/dilatazione e di retrazione,  di istinto/pulsione alla vita o istinto di sopravvivenza, che, a seconda degli avvenimenti rinforzanti, più o meno siamo in grado di attivare.
Sin dagli albori della storia dell’umanità l’animale sociale che è l’uomo ha avuto la prima impressione, quella più dettagliata del riconoscimento di un altro individuo guardandolo negli occhi e nel volto e modulando in tal modo il proprio comportamento perlomeno a livello istintivo ed inconscio: ora si tratta di portare a livello più conscio certe informazioni che ci vengono date dall’osservazione dei volti altrui e in conseguenza prendere anche maggior consapevolezza delle modificazioni che al riguardo possono avere anche i nostri volti (sia a livello immediato mimico/espressivo,  che a seconda del vissuto più intimo che noi attribuiamo a determinati eventi che ci riguardano e che "scavano","modellano" e "rinpolpano" i nostri connotati) e  e relativi nostri comportamenti. Guardiamoci in faccia.

In conclusione posso azzardare a dire a mo' di esempio e semplificando, che una persona con un “grande viso” (il quadro con terminologia  morfopsicologica, quindi con buona dose di energia) in cui un maggior sviluppo del piano cerebrale (piano 1) associato ad un altrettanto maggior sviluppo del piano istintivo/masticatorio/realizzatorio (piano 3) rispetto ad un minor sviluppo in percentuale del piano intermedio/respiratorio/affettivo (piano 2) con i recettori oculari piuttosto vicini e convergenti, possiede in generale buone capacità manageriali e di gestione finalizzate specialmente al conseguimento concreto di uno scopo prefissato, mentre una persona ugualmente con un grande viso che abbia i tre piani del viso e quindi anche quello respiratorio in simile espansione percentuale e con  i recettori oculari più distanziati, può ugualmente esprimere ottime capacità manageriali/realizzative rispetto ad uno scopo, tenendo però maggiormente conto dell’ambiente che lo circonda e conseguentemente delle possibili mutue relazioni che si possono instaurare, in poche parole “ha naso”, può attuare un atteggiamento più affettivo e sente di più l’ambiente circostante coinvolgendolo maggiormente, anche se  sacrificando leggermente e quindi ponendo in minor rilievo, diciamo in secondo piano, lo stretto conseguimento dello scopo pratico prefissato.
Iniziamo a studiare i visi e le loro evoluzioni per sapere anche chi e come  andremo a scegliere i nostri prossimi rappresentanti politici basandoci non solamente sulle parole, sulle dichiarazioni d’intenti e sui discorsi che vengono e verranno pronunciati. Sulla pagina di questo blog http://vitosideb.wordpress.com/2014/05/22/guardiamoci-in-faccia-introduzione-alla-lettura-dei-volti/  vi è il link da cui potete scaricare il file delle diapositive presentate all'incontro."